Interessanti e molto suggestive, le catene montuose delle ALPI APUANE a nord – ovest e quella dell’APPENNINO TOSCO – EMILIANO a nord – est, della Provincia di Lucca, offrono scenari paesaggistici di ineguagliabile bellezza, ideali per tutti coloro che amano fare arrampicate su pareti rocciose, parapendio, o più semplicemente trekking, andare a cavallo e dove possibile in mountain – bike, lungo i numerosi sentieri escursionistici presenti. Di seguito sono riportati degli itinerari che permettono di raggiungere alcune cime e precisamente il monte Matanna, il monte Nona, la Pania Secca, la Pania della Croce, il monte Forato, il monte Corchia, oltre all’Altopiano della Vetricia, il Callare del Matanna, il Canale dell’Inferno e le foci di Mosceta, del Pallone e delle Porchette.

CONSIGLI UTILI

Pima di partire studiare bene il percorso da effettuare, utilizzando eventuali cartine o guide, evitare di fare i percorsi da soli, informando familiari o amici della destinazione in cui si vuole arrivare.
Indossare calzature adatte con suola non liscia, preferendo calzature da trekking.
Portare con sè uno zaino con scorta di acqua, cibo, una mantellina impermeabile e il cellulare.
Munirsi di un bastone o racchette utili sia in salita che in discesa, (ci agevolano il percorso).
Indossare sempre abiti adatti alla stagione, ricordandosi di mettere un cappellino in giornate molto calde.
Consiglio di portare un binocolo e la macchina fotografica per ammirare il panorama e per avere poi un ricordo.
Ricordarsi sempre di impostare un’andatura adatta alle proprie resistenze fisiche, evitando fatiche eccessive che possono causare crampi.
Dedicare per questo l’intera giornata all’escursione per consentire le giuste pause durante il percorso.
Rispettare l’ambiente, evitando di lasciare lattine o carta, non distruggere e raccogliere fiori spontanei, a volte molto rari.
Per evitare di perdersi seguire sempre con attenzione i segnali dipinti del CAI lungo il sentiero, (striscia bianca e striscia rossa), visibili su pietre, alberi o cartelli, tenendo a portata di mano la cartina o la guida.

ITINERARI:

MATANNA – FOCE DEL PALLONE – MONTE MATANNA mt. 1317

Dall’ ex Albergo si segue a sx la strada sterrata che percorrevano ad inizio secolo le diligenze portando i signori che da Camaiore arrivavano fino a qui per mezzo di un pallone aerostatico. Il pallone effettuò pochi viaggi perché andò distrutto in un temporale nel 1910. La strada passa a lato di un piccolissimo laghetto chiamato Bozzone, ai piedi delle verdi pendici del monte Matanna. Si prosegue oltrepassando una maestà, fino al colletto dove a dx il sentiero CAI 3 sale sulla cima della montagna mentre continuando sul CAI 101 lungo il crinale erboso in breve si raggiunge la Foce del Pallone. A sx osserviamo il Piglione, davanti il Prano che sovrasta la conca di Camaiore e a dx la costa Versiliese bagnata dal mar Tirreno. In basso a dx si nota la parete rocciosa della Grotta dell’Onda e sopra di essa il Colle Asinaio. Non è difficile camminando incontrare cavalli, pecore e mucche al pascolo allo stato brado. Ritornati al bivio con il sentiero CAI 3si sale a sx lungo il crinale della montagna osservando ottimi scorci panoramici. Sulla cima a mt. 1317 è posta una croce in ferro. Bellissima la vista sulle montagne circostanti, di fronte la torre del Procinto e da sx a dx il Gruppo delle Panie, del Naso dell’Omo Morto,del monte Nona, del monte Gabberi, del monte Prano e del monte Piglione.

ALTO MATANNA – CALLARE – PROCINTO – MONTE NONA mt. 1297

Passando sul retro dell’ex Albergo, si sale sulle pendici abbastanza ripide, percorrendo il sentiero CAI 5 che porta sul Callare a mt 1139, dove è posta una croce in legno. Numerosi gli animali al pascolo (cavalli e mucche) che durante la salita si possono osservare. In basso la torre cilindrica del Procinto (mt.1177) alla cui base della è possibile effettuare un percorso ad anello intorno ad essa. Dal Callare si arriva sulla cima del monte Nona a mt 1297, percorrendo il sentiero che sale a dx lungo il crinale della montagna. Sotto di noi a sx osserviamo i borghi di Stazzema, Volegno, Pruno, Farnocchia, Pomezzana e Cardoso in Alta Versilia. Dalla cima dove è posta una piccola croce di ferro offre una bella vista sulla costa Versiliese fino al Golfo di La Spezia, sui borghi dell’Alta Versilia, sul Gruppo delle Panie con l’Omo Morto, sulla Foce di Valli ai piedi, sull’Arco del monte Forato, sul monte Croce e sotto di noi, si osserva la Foce delle Porchette. Caratteristici della montagna sono i suoi pendii, ripidi e rocciosi ad occidente verso la Versilia, erbosi quelli ad oriente verso la Garfagnana.

PANIA DELLA CROCE – PANIA SECCA – NASO OMO MORTO – ALTOPIANO DELLA VETRICIA

Questo montagne sono considerate le “Regine delle Apuane” e le loro cime sono raggiungibili da più parti. In questo itinerario, punto di partenza è la località di Piglionicomt.1142 dove si arriva salendo da Gallicano. Da qui si prosegue a piedi sul sentiero CAI 7 che entra nel bosco dove incrociamo a dx il CAI 127 per Foce di Mosceta che faremo al ritorno. Si prosegue nella faggeta a sx salendo fino al Rifugio E.Rossi a mt. 1609 situato ai piedi del Naso dell’Omo Morto posto tra la vetta della Pania Secca a sx e quella della Pania della Croce a dx, vicina al Pizzo delle Saette.

PANIA SECCA mt.1711 – ALTOPIANO DELLA VETRICIA

Dal prato ricoperto da piantine di mirtilli poco sotto il Rifugio, si prosegue a sx seguendo il sentiero non numerato ma indicato da un cartello. Si cammina attraverso arbusti e mirtilli fino ad un gruppo di rocce che affiorano dal terreno. Si scende verso sx girando intorno ad esse per poi iniziare a salire sempre sulla dx lungo le pendici rocciose del monte. La salita è abbastanza ripida e il sentiero stretto per cui bisogna fare attenzione. Alle nostre spalle si osserva il Naso dell’Omo Morto, alla dx il Rifugio Rossi e in alto la cima della Pania della Croce. Dalla vetta a mt. 1711, segnalata da un cumulo di pietre, si osserva la Costa Versiliese, il Gabberi, il monte Croce, il Piglione e un’ampia veduta su tutta la Garfagnana. A nord la Pania della Croce e il Naso dell’Omo Morto. Si ripercorre il sentiero fatto, rientrando al Rifugio, per scendere e attraversare il bosco sottostante portandoci sull’Altopiano della Vetricia. Luogo caratterizzato da un paesaggio carsico con grossi massi di pietre sagomati intervallati da numerose buche e voragini e che caratterizzano l’altopiano stesso. La buca più profonda che troviamo è l’Abisso Revel con una profondità superiore ai 300 mt, una delle pareti verticali più profonde al mondo. Bello il panorama sul Naso dell’Omo Morto in alto, sul Pizzo d’Uccello e sul monte Rovaio a sud.

CANALE DELL’INFERNO – PANIA DELLA CROCE mt.1859 – FOCE DI MOSCETA – PIGLIONICO

Si oltrepassa il Rifugio seguendo il sentiero CAI 7 fino alla Foce del Puntone a mt.1611, punto d’incontro con il CAI 139 che scende a dx nella Borra di Canala e il CAI 126 che sale a dx sul ripido “Canale dell’Inferno” passando a lato della “Buca della Neve”. Si percorre quest’ultimo lungo il canale fino ad arrivare sul Callare della Pania. Alla dx la mole del Pizzo delle Saette e a sx la vetta della Pania della Croce a mt.1859 dove è posta una croce in ferro. Ottimo il panorama a 360° con vista sulla Pania Secca, il Naso dell’Omo Morto sul mar Tirreno, sul monte Gabberi, sul monte Croce, sulla Costa Pulita e il monte Forato. Ritornati al Callare si rientra scendendo a sx lungo il ripido sentiero CAI 126 che scende a Foce di Mosceta dove troviamo il Rifugio Del Freo. La Foce è un punto dìincontro di diversi sentieri, il CAI 124, il CAI 125, il CAI 9 e il CAI 128. La vallata ai piedi del Rifugio è ricoperta da piantine di lamponi ed è attraversata da un ruscello, mentre vasti boschi di abeti ricoprono le sponde sovrastanti. Dalla Cappella Votiva si segue a sx il CAI 127 costeggiando il ruscello ed entrando nella faggeta fino ad incrociare il CAI 7, percorso all’andata. Incrociandolo, si scende a sx rientrando all’auto.

FORNOVOLASCO – FOCE PORCHETTE – MONTE FORATO mt. 1223

Percorso che inizia appena oltrepassato il borgo di Fornovolasco dal piazzale a lato della strada. Si percorre il sentiero CAI 6 che passa al di sotto della Tana che Urla, una cavità naturale al cui interno in lontananza si sente il rumore di un torrente sotterraneo. Si prosegue oltrepassando il bivio con il CAI 12 che sale a dx, seguendo a diritto il CAI 6 costeggiando il Torrente Turrite che scorre in basso formando suggestive cascatelle. Incontriamo la Sorgente Chiesaccia dove troviamo i ruderi in pietra della “Chiesaccia” sede dell’antico Hospitale di Volaschio. Passava di qui l’antica via Ducale proveniente da Stazzema. Si continua a salire lungo il fondovalle e dopo un bivio con il sentiero CAI 137 che conduce a sx al Monte Croce, si prosegue nella faggeta portandoci alla Foce di Petrosciana. Dalla Foce in breve si arriva alla Foce delle Porchette, un’importante e antico Valico tra Lucca e la Versilia. Si scende una scaletta seguendo il sentiero CAI 6 verso Stazzema, si supera il bivio con il CAI 124 per Cardoso e si sale a sx il CAI 109 che costeggiando la parete rocciosa del monte Croce ci conduce alla Foce oltrepassato un gruppo di rocce, dove osserviamo un’antica Cappella Votiva. Ritornati alla Foce di Petrosciana si sale all’Arco del monte Forato a mt. 1160. La salita lungo la cresta è un po’ ripida e bisogna procedere con cautela, ma offre stupendi scorci panoramici verso il mare. Un’alternativa al crinale è quella di attraversare il bosco di faggi percorrendo il sentiero nel bosco. Ottimo il panorama che si ammira in basso sui borghi di Pruno, Volegno e Cardoso, sul Procinto, sul monte Nona e in alto sul gruppo delle Panie con il Naso dell’Omo Morto che unisce la Pania Secca alla Pania della Croce. Saliamo lungo le pendici del monte fino sopra l’arco in pietra il cui spessore è di circa 8 metri da cui osserviamo la cima nord a mt. 1223, dove è posta una croce di ferro. Per rientrare possiamo ripercorrere il sentiero CAI 6 o il CAI 12 a sx che si ricongiungono prima della Tana che Urla. Interessante alternativa è proseguire lungo il crinale denominato Costa Pulita con il sentiero che offre eccezionali scorci panoramici e su cui troviamo fortificazioni della Linea Gotica. Si arriva a Foce di Valli ai piedi della Pania della Croce con vista anche del Naso dell’Omo Morto e della Pania Secca, per rientrare verso Fornovolasco scendendo a dx sul CAI 130 incontrando diversi rustici in pietra tra cui il bel casolare della Carpineta e la Casa Piacese.

PRUNO – LE CASELLE – RIFUGIO LA FANIA – FOCE DI MOSCETA – MONTE CORCHIA mt.1677 – PASSO DELL’ALPINO

Itinerario in Alta Versilia con partenza da Pruno,caratteristico borgo raggiungibile salendo da Seravezza per alcuni km. Si percorre il sentiero CAI 122 che inizia dalla piazzetta antistante il borgo, che sale a sx in un castagneto per poi immettersi in una strada su cui si procede a dx alcune decine di metri per rientrare nel sentiero che poi sbocca su un piccolo piazzale in terra battuta. Si entra nel bosco sovrastante raggiungendo in breve l’antico Alpeggio Le Caselle dove osserviamo caratteristici rustici in pietra e una funicolare e da dove si ammira la Pania della Croce in alto. Giunti ad un bivio che presenta in alto un’antica cappellina votiva, si percorre il sentiero non segnalato a dx. che conduce in località La Fania . Qui ci aspetta un’imponente faggio proprio davanti al Rifugio. Nelle vicinanze del sentiero sulla dx, in mezzo al bosco, in località La Tomba una roccia con la lapide del ”Nonno” Angiolo Bertolucci fucilato dai Tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale. Si continua a salire sul sentiero CAI 124per arrivare a Foce di Mosceta un luogo incantevole e crocevia di numerosi sentieri con ampi prati verdi ricoperti da piante di mirtilli e lamponi, un ruscello che attraversa la foce, vasti boschi di abeti e larici sulle pendici sovrastanti. Ci fermiamo al Rifugio Del Freo, ai piedi del Monte Corchia (mt. 1677) la cui vetta è raggiungibile salendo il crinale della montagna. Bella la veduta sulla costa, sui borghi sottostanti di Levigliani e Terrinca, sulle cave di marmo e sul caratteristico sentiero delle “Voltoline” che sale da Levigliani fino al Passo dell’Alpino. Un cumolo di pietre indica il punto più alto della montagna da cui volgendo lo sguardo a oriente vediamo in primo piano l’imponente parete sud del Monte Sumbra e in successione antioraria l’Alto di Sella, in lontananza il monte Sagro ed in primo piano in direzione la costa il monte Gabberi e il Monte Lieto. Ridiscesi di nuovo a Foce di Mosceta, ci portiamo al crocevia per proseguire sul sentiero CAI 9 verso il Passo dell’Alpino. La zona attraversata offre scorci panoramici sul Corchia e sulla Pania che ci sovrastano. Al Passo dell’Alpino, tra il Monte Alto e il Corchia osserviamo una bella marginetta, il sentiero delle “Voltoline” sotto di noi e nel colle laterale la marmifera utilizzata per raggiungere le cave sovrastanti. Da qui si rientra a Pruno.